La situazione appare paradossale se si considera che al 31 marzo 2025 il totale degli impianti rinnovabili installati in Italia era di 78,05 GW, distribuiti su 1.948.673 impianti, mostrando una crescita che ora rischia di arrestarsi bruscamente. Il decreto ridefinisce completamente le aree idonee per le fonti di energia rinnovabile, gli iter autorizzativi e le regole per il Piano Transizione 5.0, con impatti significativi per progettisti e pubbliche amministrazioni.
‘Il rischio più evidente è il paradosso della normativa’, sottolinea Pitea. ‘Da un lato si impongono alle Regioni obiettivi di incremento della capacità rinnovabile installata, dall’altro si ostacola la realizzazione concreta degli impianti, riducendo drasticamente le aree disponibili.
Le conseguenze di queste restrizioni potrebbero essere devastanti per il settore. Molti progetti già in fase avanzata di autorizzazione rischiano di essere bloccati, con perdite economiche significative per gli investitori e un rallentamento generale della transizione energetica del Paese. Gli operatori del settore temono che le nuove norme possano scoraggiare gli investimenti futuri, proprio in un momento in cui l’Europa chiede accelerazioni significative nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
La situazione richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni per rivedere le disposizioni del decreto. Gli esperti del settore sottolineano come le restrizioni imposte non solo rallentano lo sviluppo delle rinnovabili, ma rischiano di compromettere gli impegni presi dall’Italia a livello europeo e internazionale in materia di riduzione delle emissioni e transizione energetica.
‘Tutto quello che limita lo sviluppo delle energie rinnovabili limita il progresso e il risparmio dei cittadini’, conclude Pitea. ‘ACEPER raccoglie le preoccupazioni di oltre diecimila associati che rappresentano una fetta significativa del nostro paese, facendosi portavoce di questi verso le istituzioni, in modo da poter trovare soluzioni e politiche industriali a favore di tutti’.
Le prospettive future del mercato delle rinnovabili in Italia dipenderanno dalla capacità del governo di bilanciare le esigenze di tutela del territorio con la necessità impellente di accelerare la transizione energetica. Senza un cambio di rotta, il rischio è che l’Italia rimanga indietro rispetto agli altri paesi europei nella corsa verso la neutralità climatica, con conseguenze negative non solo per l’ambiente ma anche per la competitività economica del sistema Paese.
Vedi qui l’articolo completo di La Cometa News del 02/12/2025
