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Comunità Energetiche Rinnovabili

la nuova frontiera della sostenibilità

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e più in generale le Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione di Energia Rinnovabile (CACER) hanno rappresentato negli ultimi mesi l’argomento di maggior interesse del settore. Questo non solo per gli incentivi dedicati al loro sviluppo ma anche per le ricadute economiche e sociali che questi strumenti, grazie a circa 150 configurazioni nate in Italia durante la disciplina transitoria, stanno dimostrando di saper generare.

Il paradigma dell’autoconsumo diffuso apre infatti ad una nuova concezione del sistema energetico. Si tratta della nuova frontiera di impiego di impianti rinnovabili: passando dall’autoconsumo fisico individuale a quello diffuso e virtuale, una serie di soggetti distinti e distanti tra loro, comunque allacciati alla stessa cabina primaria, usando la rete di distribuzione ed i contatori esistenti, ma realizzando nuovi impianti rinnovabili possono produrre energia, distribuirla in rete e utilizzarla in condivisione con altri.

Ogni utenza inscritta in una configurazione di questo tipo, sia essa nel ruolo di produttore, di prosumer o di semplice consumatore, può essere considerata come un nodo in grado di concorrere all’efficienza della struttura.

Ogni utente diventa partecipe del flusso energetico che virtualmente attraversa la rete dei partecipanti alla configurazione, generando benefici per il sistema, per l’ambiente e, grazie anche agli incentivi, della collettività.

Come più volte dichiarato dal Presidente del GSE, Paolo Arrigoni, infatti “Le Comunità Energetiche Rinnovabili diffondono nel Paese la cultura della sostenibilità e stimolano cittadini, imprese, PA, Enti religiosi e ETS ad essere protagonisti della transizione energetica secondo una logica Bottom-Up, che parte dal basso, e ad un utilizzo più consapevole ed efficiente dell’energia”.

Storia

Definite in via transitoria dall’art. 42-bis del DL 162/2019 e poi dal decreto attuativo DM 16 settembre 2020, è attraverso il D.Lgs 199/21 di recepimento della Direttiva 2018/2001 (RED 2), entrato in vigore il 15 dicembre 2021, che l’autoconsumo diffuso inizia il suo percorso definitivo. Un percorso che vede prima la pubblicazione da parte di ARERA del Tiad (Testo integrato autoconsumo diffuso), in cui sono disciplinate le modalità per la valorizzazione dell’autoconsumo diffuso per le configurazioni, e successivamente l’entrata in vigore il 24 gennaio 2024 del DM n. 414 (decreto CACER), attraverso cui il MASE ha disciplinato le modalità di incentivazione per l’energia condivisa in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile e i contributi PNRR per CER e autoconsumo collettivo in comuni fino a 5000 abitanti. Le regole operative predisposte dal GSE vengono approvate il 23 febbraio, mentre l’8 aprile il GSE, con la messa online dei portali, rende disponibili i servizi per la qualifica delle configurazioni e la richiesta di incentivi.

Quali sono le configurazioni di Autoconsumo diffuso a fonte rinnovabile

Se il TIAD prevede sette tipologie di autoconsumo diffuso per le quali è previsto un corrispettivo sull’energia autoconsumata nella configurazione, il decreto CACER delle sette ne specifica tre che accedono alla tariffa incentivante:

  • I gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente composti da almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un’utenza di consumo e un impianto di produzione, con i consumi rientranti nello stesso edificio/condominio.
  • Le comunità energetiche rinnovabili composte sempre da almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un’utenza di consumo e un impianto di produzione ma, in questo caso, entro il limite del perimetro della stessa cabina primaria di appartenenza.
  • Gli autoconsumatori individuali a distanza, dove un qualunque utente finale intestatario di tutti i punti di connessione in prelievo della configurazione utilizza la rete di distribuzione per condividere l’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili ubicati in aree nella sua piena disponibilità, anche in questo caso entro il limite del perimetro della stessa cabina primaria di appartenenza dei punti di connessione.

Le misure di sostegno previste

Sono essenzialmente due le tipologie di incentivazione previste dal decreto CACER a sostegno delle tre configurazioni di autoconsumo:

  • una tariffa incentivante per 20 anni sulla quantità di energia elettrica autoconsumata su base oraria nella configurazione, composta da una parte fissa, in funzione della potenza dell’impianto di produzione rinnovabile, e da una parte variabile calcolata in funzione del prezzo dell’energia. Per gli impianti fotovoltaici sono previste inoltre maggiorazioni definite in base all’area geografica di ubicazione della configurazione.
  • un contributo in conto capitale, fino al 40% delle spese ammissibili sostenute, per la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile destinati ad esser inseriti in una Comunità Energetica Rinnovabile o in un Gruppo di autoconsumatori, purché realizzati in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Le risorse del PNRR disponibili, pari a 2,2 miliardi di euro, potranno essere chieste con lo sportello del GSE sino al marzo 2025.

I due incentivi sono cumulabili ma, in caso di accesso agli incentivi in conto capitale, la tariffa incentivante sarà ridotta con un fattore proporzionale al contributo ricevuto.

Strumenti di formazione e di supporto

Oltre a coadiuvare il MASE nella Road MAP sulle Comunità Energetiche Rinnovabili che sta attraversando il Paese, il GSE ha messo a disposizione una serie di servizi utili sia a comprendere che a costituire una configurazione di autoconsumo diffuso.

Dal 6 marzo sono stati centinaia i partecipanti ai cicli di Webinar in cui i tecnici del GSE hanno illustrato dettagliatamente i temi relativi alle configurazioni dell’autoconsumo: da chi può farne parte alle modalità di accesso agli incentivi, dai documenti necessari alla richiesta di incentivi all’utilizzo dei portali per l’invio delle richieste. Sono inoltre stati pubblicati manuali, presentazioni, pillole informative, un servizio di newsletter e casi d’uso con esempi specifici di configurazioni realizzabili, per permettere a tutti di avvicinarsi all’autoconsumo diffuso.

Inoltre, è disponibile un servizio di sportello virtuale attraverso cui incontrare i tecnici del GSE e confrontarsi su eventuali dubbi sulla formulazione delle richieste.

Riguardo gli strumenti di supporto alla costituzione di una configurazione, il primo, pubblicato dal GSE il 29 settembre 2023, è la Mappa interattiva delle Cabine Primarie, fondamentale per verificare il requisito di appartenenza ad una stessa cabina primaria dei punti di connessioni associati nella configurazione.

Il servizio di verifica preliminare, accessibile come i servizi di richiesta incentivi dall’Area Clienti del GSE, invece permette di verificare preventivamente la completezza della documentazione prevista per richiedere gli incentivi, mentre il Portale autoconsumo fotovoltaico consente a piccole e medie imprese, PA, Gruppi di Autoconsumatori, Comunità energetiche e Autoconsumatori individuali a distanza che intendano installare o utilizzare un impianto, di ottenere informazioni dettagliate sui vantaggi derivanti dall’autoconsumo, effettuando simulazioni tecnico-economiche.

Paolo Arrigoni, presidente del GSE


Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 14) – vedi anche tutti i numeri della rivista