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La luna oltre il dito

a cura di Massimo Bartocci – Country Manager Photosol Italia

Negli ultimi anni tutti hanno sentito parlare di agrivoltaico. Se ne discute nei convegni, nelle fiere agricole, nei notiziari locali, e molti agricoltori hanno già ricevuto proposte per affittare o vendere i propri terreni a chi vuole installare impianti fotovoltaici.

Tuttavia, considerare l’agrivoltaico soltanto come un’opportunità immobiliare – un modo per ottenere un reddito aggiuntivo dall’affitto dei terreni – è una visione parziale e riduttiva. L’agrivoltaico, se progettato con intelligenza e rispetto del territorio, può essere molto di più: può restituire valore a suoli marginali o poco produttivi, permettere nuove coltivazioni, sostenere la nascita di nuove imprese agricole e persino contribuire alla tutela della biodiversità e del paesaggio rurale. Ed è proprio su questo approccio che si fonda l’impegno di Photosol, azienda oggi leader in Italia nello sviluppo di progetti agrivoltaici avanzati, che interpreta questa sfida come un modo concreto per far convivere energia, agricoltura e territorio in un equilibrio nuovo e virtuoso.

Pecore e pannelli fotovoltaici: quando l’energia fa crescere anche la lana

Fra le diverse applicazioni dell’agrivoltaico, quella che unisce i pannelli fotovoltaici al pascolo ovino è forse la più immediata da comprendere e, oggi, anche la più studiata. Dopo anni di sperimentazioni, i risultati raccolti da importanti istituti di ricerca in Francia confermano che la convivenza tra fotovoltaico e ovini non solo è possibile, ma porta benefici concreti sia all’allevamento sia al territorio. Le ombre proiettate dai moduli creano un microclima più mite, riducendo lo stress termico degli animali e migliorandone il benessere. Nei test comparativi, gli agnelli allevati sotto i pannelli hanno raggiunto pesi medi superiori del 10% e una mortalità ridotta di oltre due terzi rispetto a quelli allevati su prato tradizionale, senza alcun supporto di mangimi concentrati. L’erba, conserva più a lungo l’umidità, cresce anche nei periodi siccitosi e contiene fino al 40-50% in più di azoto proteico, garantendo una maggiore efficienza di conversione in carne. In breve: più benessere animale, più produttività, più resilienza climatica.

Photosol è stata tra le prime aziende europee a credere in questa sinergia, con oltre dieci anni di esperienza operativa e più di 300 ettari di impianti agrivoltaici ovini in esercizio. Il modello sviluppato dall’azienda prevede impianti rialzati, con moduli verticali a circa un metro e mezzo da terra e ampi corridoi che permettono il passaggio degli animali e delle attrezzature agricole. Per gli allevatori, i benefici vanno oltre la produttività del gregge: le recinzioni sono già installate, il terreno è in comodato, la manutenzione del verde viene rimborsata e il monitoraggio continuo dell’impianto aumenta la sicurezza del pascolo.

È un modello di cooperazione rurale moderna, in cui l’energia non sostituisce l’agricoltura ma la sostiene, rendendola più stabile e redditizia. In Italia, dove molte aree marginali rischiano l’abbandono o la desertificazione, questo approccio potrebbe diventare una straordinaria occasione per rilanciare l’allevamento ovino e le produzioni casearie locali, creando valore aggiunto e lavoro nel rispetto del territorio.

Api e pannelli fotovoltaici: l’energia che fa fiorire la vita

Tra le diverse applicazioni dell’agrivoltaico, quella che unisce i pannelli solari all’apicoltura rappresenta forse il simbolo più autentico della convivenza fra tecnologia e natura. In Italia l’attività apistica vive da anni una crisi silenziosa: la concorrenza dei mieli esteri, l’aumento dei costi e la crescente difficoltà di sopravvivenza delle api – dovuta ai pesticidi, alla perdita di habitat e agli effetti del cambiamento climatico – hanno messo in difficoltà molte aziende agricole. L’impianto agrivoltaico, invece, può diventare una nuova oasi biologica. L’ombreggiamento parziale dei moduli, la presenza costante di vegetazione e la possibilità di irrigare in modo efficiente permettono di mantenere prati polifiti fioriti anche nei mesi più caldi.

Questo ambiente offre alle api una fonte di nettare e polline continua, creando un habitat stabile dove altrimenti la siccità e l’agricoltura intensiva renderebbero impossibile la sopravvivenza. Da qui nasce un duplice vantaggio: un nuovo reddito per gli agricoltori e un beneficio ambientale diffuso, perché la presenza di alveari nei parchi solari favorisce il ritorno degli impollinatori anche nelle aree circostanti, migliorando la fertilità dei suoli e la biodiversità vegetale. Photosol Italia ha avviato nel 2025 la costruzione dei primi quattro impianti agrivoltaici integrati con apicoltura nel Lazio, per una potenza complessiva di 44 MWp, finanziati nell’ambito del programma PNRR Agrivoltaico Avanzato. È il primo passo di una strategia più ampia che mira a diffondere modelli agricoli innovativi e sostenibili, dove la produzione energetica e quella agricola si rafforzano a vicenda, generando valore economico, sociale e ambientale.

Frutti rossi e pannelli fotovoltaici: tecnologia al servizio delle colture più delicate

Tra le colture più sensibili al cambiamento climatico ci sono i piccoli frutti – fragole, lamponi e mirtilli – produzioni ad alto valore economico ma estremamente vulnerabili alle variazioni di temperatura, alle piogge improvvise e alle grandinate. Proprio per queste filiere, l’agrivoltaico può rappresentare una svolta. In Francia, Photosol, in collaborazione con Fruits Rouges & Co. e l’azienda tecnologica Insolight, ha realizzato ad Allemant (Aisne) il primo dimostratore agrivoltaico dedicato alla produzione sostenibile di frutti rossi.

Il progetto, installato presso il Campus Fruits Rouges, utilizza un innovativo sistema di pannelli solari semi-trasparenti e regolabili, sviluppato da Insolight, che sostituisce i tradizionali tunnel in plastica. Questi moduli, grazie a sensori climatici e controllo automatico dell’ombreggiamento, proteggono le colture dagli eventi meteorologici estremi, riducono l’evapotraspirazione e ottimizzano l’uso dell’acqua, garantendo al tempo stesso una produzione elettrica costante.

I risultati dei primi anni di monitoraggio sono molto incoraggianti: una maggiore regolarità nella maturazione dei frutti, una riduzione delle perdite da stress termico e da pioggia battente, e un incremento complessivo della qualità commerciale delle produzioni.

In parallelo, grazie a un contratto ventennale di fornitura di energia con Photosol, l’elettricità prodotta nel sito alimenta direttamente gli impianti di refrigerazione e stoccaggio dell’azienda agricola, creando così un ciclo produttivo a “energia positiva”, dove la frutta cresce sotto la stessa energia che la conserva. Attraverso questo progetto, Photosol ha acquisito un know-how avanzato e consolidato, frutto di anni di ricerca applicata sul campo, che oggi mette a disposizione anche per lo sviluppo dei progetti agrivoltaici italiani.


Allevamento ovini
Apicoltura
Impianto frutti rossi (pagina precedente)

Nel dibattito di oggi sull’agrivoltaico, si rischia spesso di fermarsi a guardare il dito invece che la luna.

C’è sicuramente un vantaggio immediato e visibile — la possibilità di ottenere un reddito dall’affitto o dalla vendita dei terreni — ed è certamente un aspetto reale e positivo. Ma non è questo il cuore dell’agrivoltaico. Occorre guardare più in alto: la capacità di creare un valore aggiunto duraturo, nato dall’integrazione intelligente tra energia e agricoltura, in cui entrambe si rafforzano a vicenda.

I casi presentati lo dimostrano. Ma questi sono solo esempi: l’agrivoltaico è una piattaforma di opportunità, capace di adattarsi a ogni territorio e a ogni impresa agricola. Gli imprenditori più lungimiranti sapranno coglierne la vera portata, valorizzando terreni marginali, introducendo nuove colture o tecniche produttive, migliorando la gestione dell’acqua e costruendo un’economia agricola più resiliente e sostenibile.

Perché questo accada, è essenziale che ci siano operatori seri, competenti e presenti nel lungo periodo — capaci non solo di proporre un progetto, ma di seguirlo dallo sviluppo alla costruzione, fino all’esercizio e alla manutenzione.

Guardare la luna, e non il dito, significa dunque non fermarsi al guadagno immediato, ma comprendere che l’agrivoltaico è uno strumento per rigenerare il paesaggio, l’economia e la cultura agricola del Paese. È un’occasione per trasformare le campagne in luoghi dove l’innovazione produce non solo energia, ma futuro.


Photosol

Via Pola 11 – Milano – Tel. 347 72.47.797

davide.turetta@rubis-photosol.com – www.photosol.fr


Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 20) – vedi anche tutti i numeri della rivista

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