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Nature Restoration Law. Europa all’avanguardia: Un passo decisivo verso la sostenibilità

Il 12 Luglio 2023, l’Unione Europea ha raggiunto un traguardo significativo per proteggere l’ambiente e promuovere la biodiversità con l’introduzione della “Legge per il Ripristino della Natura“. Questa proposta legislativa, presentata il 22 giugno 2021, è un passo decisivo per il recupero degli ecosistemi in crisi. Nature Restoration Law. Europa all’avanguardia: Un passo decisivo verso la sostenibilità.

La “Legge per il Ripristino della Natura”, fa riferimento alle aree dell’Unione europea e vuole riportare almeno il 20% delle superfici marine e terrestri al loro stato originale entro il 2030. Una visione ancora più ampia mira ad allargare questa iniziativa a tutti gli ecosistemi che richiedono interventi di miglioramento entro il 2050. Inoltre, tutti gli Stati membri dell’UE, saranno legalmente vincolati, in tali termini, a un approccio coerente e coordinato per la conservazione della natura.

Tuttavia, il processo non è stato privo di sfide, poiché la proposta è stata inizialmente bocciata con una votazione negativa. Fortunatamente, grazie agli sforzi degli attivisti ambientali e dei legislatori, è stata successivamente approvata, dimostrando il significativo impegno dell’UE verso una gestione sostenibile delle risorse naturali.

Ad esempio, un elemento innovativo della Legge per il Ripristino della Natura è l’intensificazione della “tree canopy” nelle aree urbane con una maggiore presenza di alberi e vegetazione nelle città, creando spazi verdi di qualità e favorendo una migliore qualità dell’aria e del benessere delle comunità.

Cosa minaccia la biodiversità? Facciamo un breve riepilogo

La minaccia alla biodiversità ha diverse cause, molte delle quali attribuibili all’attività umana. Alcune delle principali contribuiscono alla distruzione della biodiversità e includono:

Deforestazione: La rimozione su larga scala delle foreste per far spazio a terreni agricoli, pascoli, infrastrutture e industrie, minaccia numerose specie che dipendono da questi habitat per la loro sopravvivenza.

Sovrasfruttamento delle risorse naturali: La caccia e la pesca massiva, l’estrazione di risorse naturali come legname, minerali e combustibili fossili senza adeguati regolamenti di gestione, possono portare all’estinzione di specie, in particolare di quelle con popolazioni già vulnerabili o ridotte.

Inquinamento ambientale: L’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo da parte delle attività industriali, agricole e domestiche, può avere effetti devastanti sulla biodiversità. Sostanze chimiche tossiche, possono avvelenare gli organismi e distruggere gli habitat vitali.

Conversione, pratiche agricole insostenibili e degrado degli habitat: L’agricoltura intensiva, che spesso impiega l’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti, può contaminare l’ambiente circostante, danneggiare gli habitat naturali e ridurre la biodiversità.

La conversione degli habitat naturali in terreni agricoli, urbani o industriali, l’urbanizzazione incontrollata e l’espansione delle infrastrutture possono ridurli e distruggerli, esponendo numerose specie animali e vegetali.

Cambiamenti climatici: Benché storicamente i cambiamenti climatici si siano già verificati, l’aumento delle emissioni di gas serra causato principalmente dall’attività umana, come la combustione di combustibili fossili, sta accelerando la loro cadenza ciclica a livello globale influenzando gli ecosistemi, superando la capacità di adattamento delle popolazioni, della flora e della fauna con relativa riduzione o scomparsa di alcune specie.

Sfruttamento dei mari: La pesca eccessiva e la pesca non sostenibile, possono portare al collasso di popolazioni ittiche e alla perdita di intere comunità marine.

Specie invasive: L’introduzione di specie estranee in un ecosistema può sconvolgere l’equilibrio ecologico locale. Le specie invasive possono competere e predare le specie native per risorse limitate, minacciando così la sopravvivenza di molte specie autoctone.

Cambiamenti nell’uso del suolo: La modifica delle aree naturali per scopi diversi da quelli originari, può alterare gli equilibri ecologici e portare alla perdita di biodiversità.

Urbanizzazione e espansione urbana: La crescita non pianificata delle città e delle aree urbane, può portare alla perdita di spazi verdi e alla distruzione di habitat naturali.

Queste sono solo alcune delle cause principali che contribuiscono alla distruzione della biodiversità. Preservare e proteggere la biodiversità, richiede sforzi congiunti a livello globale per affrontare queste minacce e promuovere pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.

La Nature Restoration Law, è un ambizioso pacchetto di politiche volte a promuovere lo sviluppo sostenibile e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Questa legge fa parte del più ampio “Pacchetto Natura” approvato già il 22 giugno 2022 che prevede ulteriori misure volte a salvaguardare l’ambiente.

La legge richiede anche il ripristino di migliaia di chilometri di corsi d’acqua, eliminando gli ostacoli che ne impediscono il flusso naturale. Un’ azione che favorirà la conservazione delle risorse idriche e sosterrà la diversità degli habitat acquatici.

Tra gli aspetti fondamentali della proposta, vi è anche l’adozione di misure concrete per ridurre l’uso di pesticidi e sostenere la ripresa delle colonie di insetti, come ad esempio le api che risultano essere cruciali per l’equilibrio degli ecosistemi.

In sintesi, la “Legge per il Ripristino della Natura” rappresenta un passo avanti senza precedenti nella lotta contro il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità.

L’Unione Europea dimostra il suo ruolo di leader nella tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, impegnandosi a garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.