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Transizione Energetica: il futuro passa dall’upgrading del biogas

Ridurre del 55% le emissioni di gas a effetto serra, raggiungere almeno il 32% di quota di energia rinnovabile, incrementare l’efficienza energetica di almeno il 32,5%, andare verso un impatto zero sul clima entro il 2050: sono questi gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall’Unione Europea per il 2030, su cui si basa il processo di transizione ecologica in atto.
Questo processo, in questi giorni drammaticamente tornato sulle prime pagine dei giornali a causa del conflitto in Ucraina, ha nell’innovazione tecnologica uno dei suoi cardini principali, se si vuole puntare a uno sviluppo sostenibile su larga scala. In questo scenario, uno dei temi più importanti dell’agenda mondiale, nonché una tra le principali risorse in grado di garantire l’autonomia energetica e la riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e dell’effetto serra, è il biogas.

Il biogas è oggi una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile e le nuove tecnologie in grado di coniugare chimica verde ed economia circolare sono cruciali nella sua gestione e trasformazione.
Hysytech, società di ingegneria con base a Torino fondata nel 2003, sin dai suoi esordi è attiva in questo settore e negli ultimi anni è diventata leader nelle applicazioni per l’upgrading del biogas a biometano e per la purificazione e liquefazione del biometano per produrre Gas Naturale Liquefatto (GNL o LNG, dall’inglese Liquefied Natural Gas) o, in caso di piccole taglie, GNC (Gas Naturale Compresso). Negli ultimi mesi, tre operazioni di rilievo hanno permesso a Hysytech di consolidare la propria presenza in questo mercato in forte crescita.

Nel primo caso Hysytech è stata scelta dalla cordata di imprese guidata dall’azienda agricola Torre Santamaria e da Axpo – impegnata nella realizzazione di un impianto per l’immissione di quasi 30 GWh all’anno di biometano nella rete di distribuzione della città di Lleida, in Spagna – come fornitore tecnologico per tutta l’impiantistica, dal biogas fino all’immissione in rete. La produzione di biogas ha origine dal letame generato dalle circa 2.000 vacche dell’azienda agricola Torre Santamaria. Il biogas viene convertito in biometano grazie alla tecnologia sviluppata da Hysytech e infine immesso nella rete di distribuzione del gas naturale. Si prevede che tale operazione comporterà un risparmio di emissioni di 6.000 tonnellate di CO2 equivalente. La seconda partnership è quella tra Hysytech e la svedese Vafab Mijlo, azienda attiva nel settore rifiuti, che serve una popolazione di 330.000 abitanti e gestisce 18 centri di riciclaggio. In questo caso l’azienda torinese si è occupata di realizzare un impianto per la purificazione e liquefazione di una parte del biometano prodotto da un impianto di upgrading del biogas, al fine di produrre bio-GNL (Gas Naturale Liquefatto). L’impianto realizzato produrrà 2 tonnellate al giorno di bio-GNL, il quale sarà utilizzato per alimentare i mezzi pesanti di raccolta e trasporto della frazione organica dei rifiuti (FORSU). Nei casi come questo, gli automezzi che impiegano bio-GNL hanno un impatto ambientale comparabile a un mezzo elettrico alimentato con energia elettrica rinnovabile.

L’ultimo caso in ordine di tempo è l’operazione di rilievo che negli ultimi mesi ha permesso all’azienda agricola Cascina Bosco Gerolo, localizzata nella campagna del Piacentino, di integrare la propria attività di fattoria didattica e agriturismo con la produzione di biometano, da utilizzare direttamente in loco come carburante per veicoli GNC (Gas Naturale Compresso). L’impianto, già completato con le verifiche metrologiche, ha iniziato la vendita di bio-GNC a inizio febbraio, andando così ad arricchire il primato nazionale nell’ambito dei carburanti alternativi.
L’Italia, infatti, vanta oggi la rete europea più avanzata in termini di trasporto del metano e di distribuzione agli utenti e il primo parco veicoli circolante d’Europa (circa 1,2 milioni di unità). Le capacità di innovazione di Hysytech nell’ambito dell’upgrading del biogas affondano le loro radici fino agli albori dell’introduzione dei biocombustibili in Italia. Già nel 2014, insieme ad Acea Pinerolese Industriale, Hysytech aveva realizzato il primo impianto in Italia di upgrading da biogas ottenuto dalla digestione anaerobica della FORSU e nel 2016, insieme a EGEA, FCA e CNH, aveva inaugurato a tutti gli effetti il primo pieno di biometano destinato al rifornimento di mezzi agricoli ed industriali.

A maggio 2020, grazie alla continua collaborazione con Acea Pinerolese Industriale, era poi entrato in funzione un nuovo impianto di biometano, in grado di trattare fino a 1.500 Sm3 /h di biogas prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti dalla raccolta differenziata (FORSU) e di immettere il biometano nella rete di distribuzione di gas naturale con destinazione d’uso in autotrazione.

Bio-GNL da biogas, nuovo passo per un futuro di energia sostenibile: Hysytech fornirà al gruppo Edison due impianti

Edison Spa e Hysytech Srl hanno siglato un importante accordo per la realizzazione di due impianti integrati di upgrading del biogas e liquefazione del biometano per la produzione di bio-GNL (Gas Naturale Liquefatto); ciascun impianto produrrà fino a 6 tpd (tons per day) di bio-GNL a partire da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano).
Hysytech ha ottenuto l’affidamento delle due commesse dal gruppo Edison per l’intera realizzazione degli impianti: pretrattamento del biogas, upgrading, polishing, liquefazione, stoccaggio del bio-GNL, sistema di travaso e carico in cisterna e tutto il sistema metrologico e fiscale per la misurazione dell’energia prodotta e la determinazione degli incentivi. Nell’ambito del progetto, Edison si occuperà direttamente dei servizi industriali e delle opere civili, mentre Hysytech – con il supporto di Stirling Cryogenics, società olandese facente parte dello stesso gruppo, specialista mondiale in tecnologia criogenica – fornirà tutte le apparecchiature di processo e del sistema di automazione e controllo, inclusa l’installazione, messa in servizio e avviamento.

Il biometano dei due impianti nati dall’accordo sarà addotto dal biogas prodotto dalla digestione anaerobica della FORSU (materiale organico, altrimenti detto “umido”, raccolto grazie alla raccolta differenziata dei rifiuti) e, una volta liquefatto e veicolato come gas liquido (GNL), sarà utilizzato come biocombustibile nel mercato dei trasporti, in particolare dei trasporti pesanti.

“Per Hysytech, l’affidamento da parte del gruppo Edison di una commessa così significativa – commenta Massimiliano Antonini, Managing Director di Hysytech – è il culmine di un processo di sviluppo interno molto approfondito e articolato, che ci aiuta a guardare al futuro con grande fiducia.”
“La validazione tecnica da parte dell’ingegneria di Edison – illustra Andres Saldivia, Business Developer di Hysytech -, basata su di un lungo processo di due diligence, è la migliore forma per attestare i vantaggi del prodotto da noi offerto in ordine a:
• affidabilità della tecnologia e robustezza del processo;
• flessibilità di adattamento a carico variabile, senza penalizzare i consumi energetici;
• esperienza e rapporto diretto con il costruttore delle macchine principali;
• referenze, con oltre 70 anni di storia in applicazioni criogeniche e oltre 3.000 macchine installate in tutto il mondo.”

“Siamo certi che questa iniziativa rappresenti anche per Edison un nuovo importante passo per costruire un futuro di energia sostenibile – chiosa Massimiliano Antonini -, nel solco del piano di sviluppo industriale delle fonti rinnovabili al 2030 pubblicato lo scorso anno e rilanciato recentemente con la nascita di Edison Next, a conferma del ruolo di Edison quale operatore impegnato nella transizione energetica e nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e dal Green Deal. Poter partecipare insieme a società leader come Edison al processo di decarbonizzazione è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione.”


A cura di Hysytech – www.hysytech.com

Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 7) – vedi anche tutti i numeri della rivista.