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I treni spinti dall’idrogeno presto in Italia

Una importante applicazione dell’idrogeno per i trasporti riguarda i treni. Costruito dalla società di trasporti europea Alstom, il treno Coradia iLint utilizza la tecnologia delle celle a combustibile per trasformare ossigeno e idrogeno in elettricità.

Secondo l’azienda, ha un’autonomia di 1000 km e può raggiungere velocità fino a 140 chilometri orari, è silenzioso ed “emette solo vapore e acqua”.

È lungo 54 metri con un peso di circa 120 tonnellate distribuite su 4 carrelli a 2 assi, 150 posti a sedere e 150 in piedi.

iLint presenta 2 celle a combustibile, ognuna delle quali fornisce 200 kW (con un serbatoio composto da 12 cilindri, posizionato sul tetto), e un carrello motore. I 12 + 12 cilindri in totale corrispondono a 188 kg di carburante, che equivalgono a circa 624 litri di gasolio.

Oltre a produrre energia elettrica tramite celle a combustibile, il treno Coradia iLint utilizza batterie agli ioni di litio per accumulare l’energia prodotta dalle celle e non completamente utilizzata, nonché quella prodotta dal sistema di frenata rigenerativa del treno stesso: in questo modo, iLint può raggiungere un ulteriore totale di 450 kW dalle batterie da utilizzare per i consumi di bordo.

Il Coradia iLint di Alstom è il primo treno passeggeri al mondo alimentato da celle a combustibile a idrogeno e ha completato con successo tre mesi di test sulle linee ferroviarie regionali austriache Öbb. Il test ha anche ricevuto l’approvazione ufficiale dalla massima autorità ferroviaria del paese, il ministero federale austriaco per la protezione del clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia.

Un traguardo importante che fa dell’Austria una nuova frontiera in Europa, dopo la Germania, per lo sviluppo di una tecnologia a zero emissioni alternativa ai treni diesel. Alstom è attualmente l’unico produttore ferroviario in grado di produrre in serie un treno a idrogeno collaudato. Ma c’è un terzo Paese in cui Alstom sta sperimentando il treno a idrogeno: l’Olanda. Le prove nei Paesi Bassi sono iniziate nel marzo 2020 su una linea di 65 chilometri tra Groningen e Leeuwarden, nella provincia di Groningen, nel nord dell’Olanda. I macchinisti olandesi hanno trovato il treno comodo, agile e facile da manovrare. Alstom ha presentato per la prima volta al mondo il nuovo treno a emissioni zero, il Coradia iLint, alla fiera InnoTrans di Berlino nel settembre 2016.

ILint è speciale per la sua combinazione di diversi elementi innovativi: conversione dell’energia pulita, stoccaggio flessibile dell’energia nelle batterie e gestione intelligente della potenza di trazione e dell’energia disponibile. Progettato specificamente per il funzionamento su linee non elettrificate, consente la circolazione sostenibile dei treni, garantendo al contempo elevati livelli di prestazioni.

In Italia, il consiglio di amministrazione di FNM (Ferrovie Nord Milano), il principale gruppo di trasporto pubblico lombardo, ha approvato importanti investimenti nel trasporto ferroviario verde. Alstom fornirà a FNM 6 treni a celle a combustibile a idrogeno, con un’opzione per altri otto, per un importo di circa 160 milioni di euro. I primi 6 treni circoleranno in Lombardia entro il 2023 lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo. Questa sarà la prima fase di sostituzione della flotta diesel, attualmente composta da 14 veicoli: gli altri 8 potranno essere sostituiti in una fase successiva, sempre con treni a idrogeno. L’impianto di produzione dell’idrogeno nascerà a Iseo, tra il 2021 e il 2023, su aree e terreni di proprietà di Fnm e vicini alla stazione. Complessivamente, si parla di un investimento di 250-300 milioni di euro. Un costo che include la fornitura dei treni, gli impianti di produzione dell’idrogeno e gli interventi sulle infrastrutture ferroviarie per l’alimentazione dei treni. Questo progetto farà della Valcamonica la prima “hydrogen valley italiana”.


Di Domenico Buoniconti – Tratto dalla rivista Aceper impresa green (volume 3) – vedi anche tutti i numeri della rivista.