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La crisi climatica si può vincere con le rinnovabili? I 5 punti di António Guterres

Nonostante le varie azioni messe in atto per scongiurare il pericolo di una situazione irreversibile a livello planetario, gli effetti ostili come conseguenza degli eventi accaduti negli ultimi anni, rappresentano un ulteriore carico per la sicurezza climatica globale. I recenti conflitti militari, l’aumento della crisi economica e umanitaria, gli eventi atmosferici sempre più estremi, altro non sono che l’aggravante tangibile di quello che ormai sembra un esasperato tentativo di un recupero ai supplementari.  Nonostante tutto, è sempre alta la perseveranza nel cercare soluzioni concrete per riuscire a ribaltare un andamento tutt’altro che lineare e qualcuno ha detto la sua.  La crisi climatica si può vincere con le rinnovabili? I 5 punti di António Guterres.

António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, non solo sostiene che le rinnovabili siano il canale preferenziale per salvare il Pianeta ma evidenzia la facilità con cui poterne disporre oltre ad essere più economiche sotto tutti i punti di vista rispetto ai combustibili fossili. Per rispettare l’accordo di Parigi e intervenire prontamente, secondo Guterres è indispensabile agire subito attuando 5 accorgimenti fondamentali.

Introdurre una coalizione tra produttori e finanziatori a livello mondiale al fine di una somma condivisione della tecnologia, innovazione e competenza, per velocizzare l’espansione delle rinnovabili; allargare a livello internazionale le filiere di approvvigionamento di ogni tecnologia e materia prima impiegata per le rinnovabili, poiché ad oggi, prevalentemente presenti solo in pochi paesi; triplicare gli investimenti sia a livello pubblico che privato; bloccare totalmente ogni forma di sostegno alle energie fossili; semplificare tutta la burocrazia vigente al fine di appoggiare con i migliori criteri, chi investe, produce, sviluppa e consuma.

Il nuovo rapporto dell’OMMThe State of the Climate 2021” che Guterres ritiene essere una ripetuta conferma sull’inadeguatezza di tutti noi nell’affrontare l’emergenza climatica, sarà consultato durante la COP27 che si terrà a Sharm El-Sheikh dal 7 al 18 novembre 2022 per il Climate Change Conference.

Sulla base degli ultimi dati raccolti, il rapporto fa luce sulle rapide evoluzioni del cambiamento climatico globale, con particolare evidenza alle complicanze in corso e a quelle che emergeranno. Di fatto, si evince che se non saranno istituite misure imminenti, gli effetti devastanti si protrarranno per centinaia di anni.

Ciò che è stato evidenziato, è il costante aumento della temperatura insieme alle più frequenti ondate di calore. Basti pensare agli ultimi anni come ai più caldi mai registrati o all’acidificazione e alle temperature degli oceani che hanno battuto ogni record danneggiando l’ecosistema marino o ai Gas serra aumentati del 149% rispetto ai livelli preindustriali.

I ghiacciai hanno raggiunto valori di assottigliamento spaventosi, influenzando il livello dei mari con aumenti di 4.5 mm all’anno dal 2013 al 2021 creando una premessa d’impatto geografico e climatico compromettente se pensiamo alle coste attualmente abitate e ai cambi metereologici repentini verso tendenze particolarmente vulnerabili in termini di fenomeni estremi.

Le rinnovabili possono salvare il pianeta?

Secondo Guterres, l’ingenuo ottimismo foraggiato in questi anni da politiche economiche discutibili, ci ha portati molto vicino a un punto di non ritorno. L’unico modo per contrastare massivamente possibili risultati catastrofici, è introdurre le rinnovabili su larga scala il che significherebbe adottare la soluzione più ovvia ed economica per proteggere tutti gli ecosistemi e dare speranza all’intero Pianeta.

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