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Ortaggi più sani con l’agrivoltaico? La risposta degli esperti è sì!

L’agrivoltaico che combina l’utilità dei pannelli solari all’agricoltura, nasce non solo per potenziare i canali di produzione di energia pulita, ma anche per ottimizzare la disponibilità di superfici dedicate all’agricoltura e generare un binomio dal duplice vantaggio: ottenere contemporaneamente da uno stesso suolo prodotti agricoli ed energia rinnovabile. I risultati sono stupefacenti. Ortaggi più buoni e sani con l’agrivoltaico? La risposta degli esperti è sì!

In Italia quali sono i requisiti di un sistema agrivoltaico?

In Italia, le linee guida per i requisiti richiesti dei sistemi agrivoltaici sono 5. Vediamo quali sono e quali esattamente le finalità.

  • Primo requisito. Di tipo tecnologico e progettuale. In sostanza, è indispensabile che il progetto e le tecnologie adottate non siano ostacolanti all’attività agricola e alla produzione di energia ma bensì valorizzino entrambi gli aspetti in maniera paritaria.
  • Secondo requisito. Definisce lo scopo di non compromettere l’attività agricola e pastorale per la produzione di energia. Tutti gli aspetti devono coesistere in modo equilibrato.
  • Terzo requisito. Qui si fa riferimento al posizionamento e all’altezza minima dei pannelli da terra per consentire di svolgere tutte le attività agricole e zootecniche, dalla coltivazione, al raccolto, al pascolo.
  • Quarto requisito. Questo requisito sottolinea la massima rilevanza dei sistemi tecnologici di monitoraggio avanzati perché sono in grado di ottimizzare le produzioni e comprendere quali accorgimenti adottare per migliorare tutte le performances di rendimento.
  • Quinto requisito. L’ultimo requisito è sempre legato ai sistemi di monitoraggio avanzati fondamentali a tenere sotto controllo la qualità del terreno anche in corrispondenza degli eventi climatici.

Una storia avvincente. Dall’estero arrivano i nuovi risultati delle coltivazioni da agrivoltaico.

Ci sono 3 studi di riferimento di Kenya, Francia e Spagna. Nel primo monitoraggio riferito al Kenya, si parla di coltivazioni aperte sotto i pannelli solari i cui risultati fanno propendere al via a importanti progetti di agrivoltaico con vere e proprie fattorie dedicate alla coltivazione di ortaggi più buoni e sani.

Sembrerebbe infatti, che le risposte delle suddette coltivazioni, siano state ampiamente soddisfacenti poiché lattughe, cavoli e melanzane non solo sono risultate qualitativamente migliori ma abbiano espresso una crescita maggiore, grazie anche all’ombra dei pannelli che limita lo stress delle coltivazioni all’esposizione diretta dei raggi del sole e quindi alle alte temperature.

A parità di acqua e fertilizzante utilizzati con metodo tradizionale, gli agronomi coinvolti nella ricerca, hanno manifestato forte entusiasmo ipotizzando la possibilità di poter raddoppiare il raccolto, contenere maggiormente la risorsa idrica sfruttando l’ombra dei pannelli e limitare al contempo le emissioni.

Per la Francia, il monitoraggio si è sviluppato in serra fotovoltaica coltivando una varietà più ampia di ortaggi come peperoni, spinaci, melanzane, fagioli, cetrioli, sedano, valeriana, pomodori, finocchi.

In alcuni ortaggi, sempre grazie al contenimento della temperatura esercitata di pannelli con l’effetto ombra che incide anche sul contenimento degli attacchi parassitari, la produzione ha segnato un incremento del 50%. La prerogativa dei pannelli impiegati nelle coltivazioni come in questo caso e in quello della Spagna, è il sistema agrivoltaico intelligente che permette di monitorare le condizioni ambientali interne rendendole ideali.

Il monitoraggio avvenuto in Spagna riguarda la coltivazione dell’uva sempre con impianto agrivoltaico intelligente non in serra ma in coltivazione aperta. In questo caso i pannelli non sono fissi ma modulabili e permettono, grazie a particolari sensori di regolarne l’inclinazione favorendo le più idonee zone d’ombra per evitare un’esposizione troppo aggressiva al sole. Con questa tecnica si ottiene la giusta indicazione per provvedere a un’irrigazione ottimale, mantenere un corretto grado di umidità e attuare con più precisione tutti quegli interventi necessari per avere il massimo profitto dalle coltivazioni.

Va precisato che ci sono culture più appropriate e altre meno. Tra le maggiormente idonee troviamo i cetrioli, le zucchine, il porro, la segala, il cavolo, i piselli, l’asparago, il sedano, il finocchio, la carota, i fagioli, l’orzo, il ravanello, le fave, l’avena, l’insalata, il luppolo, la cipolla, le patate, gli spinaci. Tra quelle catalogate come meno adatte perché necessitano di tanta luce ci sono: il mais, il farro, il girasole, la barbabietola, il frumento.