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Paolo Arrigoni è il nuovo presidente del GSE

Eletto a marzo di quest’anno alla guida del Gestore dei Servizi Energetici, Green Company Magazine gli ha sottoposto alcune domande ad ampio spettro.

A poco più di tre mesi dalla nomina a Presidente del GSE, incarico impegnativo e complesso, quali sono le sue impressioni?

Il GSE è determinante per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia ma anche per la realizzazione di una transizione energetica ed ecologica fondata sul trilemma: sostenibilità, equità e sicurezza energetica.

Gli obiettivi della transizione, sia al 2030 che al 2050, sono davvero sfidanti e occorre uno sforzo importante da parte di tutti, uno sforzo caratterizzato dalla consapevolezza di come questa sfida sia fondamentale per la crescita economica del nostro Paese e per la riduzione della dipendenza energetica. La missione del GSE, che sono stato chiamato a presiedere e a guidare con l’Amministratore Delegato Vinicio Mosè Vigilante e gli altri membri del Cda, con il supporto di tutta la struttura, è quella di favorire la gestione nel modo più efficiente possibile dei meccanismi di incentivazione per perseguire i traguardi di efficientamento energetico e di sviluppo delle rinnovabili. Nella consapevolezza di questo ruolo, l’approccio attraverso cui vogliamo supportare il Governo rendendo efficace la sua azione è quello di porci in ascolto nei confronti di operatori, associazioni e pubbliche amministrazioni. Siamo infatti convinti che sia necessario lavorare per una transizione energetica che sappia garantire benefici ai cittadini, al territorio, al tessuto produttivo del Paese e che contribuisca alla sua crescita economica.

L’ascolto e il confronto con gli operatori, le associazioni del settore sono indispensabili per rendere le procedure più rapide e snelle. Come si è attivato il GSE in questo senso?

Con la nuova governance il GSE si è organizzato per rendere più efficienti i processi interni, più snelle le procedure, smaltire gli arretrati, garantire risposte più rapide agli stakeholder, ma anche ridurre i contenziosi.

Abbiamo anche avviato un percorso di potenziamento di assistenza e supporto alle imprese e alle associazioni di categoria per raccoglierne le esigenze e le proposte e fornire soluzioni in tempi rapidi e in modi efficaci.

Questo approccio, recepito immediatamente all’interno della società, ha permesso di elaborare le prime semplificazioni orientate a snellire le procedure relative agli impianti rinnovabili incentivati. Nello scorso aprile sono state aggiornate le procedure per fornire ai titolari di impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia un quadro di regole più chiare relativamente agli interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico. Nel mese di maggio le stesse semplificazioni hanno riguardato tutti gli altri impianti rinnovabili.

In coerenza con questo indirizzo, è stato inoltre avviato un confronto con i nostri stakeholder per acquisire elementi utili alla definizione delle Regole Operative relative alle Comunità Energetiche Rinnovabili e in generale all’erogazione del servizio di autoconsumo diffuso definito dal Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso (TIAD) dell’ARERA e dal prossimo decreto attuativo di incentivazione definito dal MASE. L’obiettivo è quello di approfondire alcuni aspetti come l’ammissione e l’attivazione del servizio per l’autoconsumo diffuso e l’erogazione dei contributi.

Ad aprile il GSE ha pubblicato il documento “Interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico di impianti fotovoltaici incentivati in conto energia” ad aggiornamento e ampliamento del precedente documento del 2017. Quali sono le principali misure previste per snellire gli adempimenti?

Le nuove procedure contengono una serie di misure volte a snellire gli adempimenti necessari alla realizzazione degli interventi. È stato ampliato l’insieme degli “interventi non significativi”, per i quali i titolari di impianti non sono più tenuti a inviare comunicazioni e attendere la relativa istruttoria del GSE, e sono state razionalizzate le regole da osservare per gli “interventi significativi”. Le semplificazioni sono state elaborate in un’ottica che consenta di salvaguardare l’efficienza del parco di generazione nel pieno rispetto dei principali requisiti che hanno garantito l’accesso agli incentivi.

I Gruppi di autoconsumatori e le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono un tassello importante per promuovere la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. Come il GSE contribuisce al loro sviluppo?

Le comunità energetiche rinnovabili e l’autoconsumo collettivo determinano un’accelerazione del cambio di paradigma del sistema energetico del nostro Paese nel passaggio da una produzione di energia elettrica concentrata a quella distribuita. Si tratta di una vera e propria svolta culturale che deve partire dal basso, con un ruolo di primo piano dei Comuni, per affrontare le sfide della sostenibilità, della decarbonizzazione e contrastare i cambiamenti climatici.

Il GSE, che è il soggetto gestore chiamato a qualificare le CER e riconoscere gli incentivi, ha partecipato attivamente alla nascita del concetto di autoconsumo collettivo fin dell’entrata in vigore del decreto-legge 162/19 e dei relativi provvedimenti attuativi, quali la delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA e il DM 16 settembre 2020 del MiSE. Risale al dicembre 2020 infatti la pubblicazione, da parte del GSE, delle prime regole tecniche sulle Comunità energetiche e i gruppi di autoconsumo.

Il processo di elaborazione dell’impianto normativo, a cui ha partecipato il GSE e durante il quale anche le aziende italiane del settore sono intervenute in fase di consultazione, suggerendo modifiche volte a migliorarne gli impatti, è ora alle ultime battute. Siamo infatti in attesa che la Commissione europea validi il decreto del MASE che disciplina gli incentivi per le diverse configurazioni dell’autoconsumo.

La previsione è che, nei prossimi 5 anni, le CER e l’autoconsumo collettivo riusciranno a raggiungere una potenza installata complessiva di circa 7 GW. Una quota importate se paragonata alla potenza rinnovabile installata in Italia che, nel 2021, comprensiva anche dei grandi impianti idroelettrici, si attestava intorno ai 58 GW. Il raggiungimento di questo obiettivo, oltre che dalle misure incentivanti in conto capitale previste dal PNRR con un investimento di 2,2 Miliardi di Euro in favore di iniziative create nei comuni con meno di 5.000 abitanti, sarà supportato anche da incentivi erogati dal GSE in conto esercizio.

LA DOMANDA TECNICA

La sostituzione degli inverter o dei pannelli necessita o meno della SIAD (Sistema Informativo per l’Acquisizione Dati)? Quali le variazioni rispetto al passato?

L’intervento di sostituzione degli inverter installati su impianti che non beneficiano delle maggiorazioni tariffarie connesse all’utilizzo di componentistica made in EU previste dal V Conto Energia, sono ora considerati interventi non significativi, quindi non devono essere comunicati. In questi casi, il Soggetto Responsabile è tenuto esclusivamente a conservare la documentazione relativa agli interventi realizzati per eventuali controlli. Stesso discorso vale per gli impianti incentivati attraverso il DM FER 2019 o dal Decreto Isole Minori. Ogni intervento di sostituzione o rimozione di pannelli fotovoltaici è invece da considerarsi sempre un intervento significativo e deve essere comunicato al GSE entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento mediante l’applicativo SIAD.


Paolo Arrigoni, nato a Lecco nel 1964 e cresciuto a Calolziocorte (Lecco), si è laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, occupandosi poi in qualità di project engineer di progettazione e consulenza di impianti elettrici e di automazione per i settori terziario e industriale. Dal luglio 2003 al febbraio 2006 è stato Consigliere di Amministrazione della società GRTN S.p.A. (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale poi rinominata Gestore del Sistema Elettrico). Dopo due mandati come Sindaco di Calolziocorte, dal 2003 al 2013, e come consigliere provinciale di Lecco, dal 2004 al 2014, dove ha svolto anche il ruolo di capogruppo per la Lega, è stato eletto per la prima volta in Senato nel 2013 nella circoscrizione Lombardia e riconfermato nel 2018. Nella XVIII Legislatura è stato Questore del Senato, membro della Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali, e componente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir). Da febbraio 2020 ha ricoperto il ruolo di responsabile nazionale del dipartimento Energia della Lega. Da marzo 2023 è Presidente del Gestore Servizi Energetici.


Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 11) – vedi anche tutti i numeri della rivista