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Rinnovabili, Aceper: “Proroga rinuncia incentivi legge Tremonti indica strada giusta verso la transizione”

I termini della precedente “Tremonti” erano scaduti il 31 dicembre 2020 ma dopo numerosi tavoli tecnici di lavoro col Governo e con i vari enti coinvolti, l’Amministrazione Pubblica ha ascoltato le parti in causa

Buone notizie sul fronte energie rinnovabili, una battaglia per la quale si è battuta aspramente ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari a oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp, sembra essere stata vinta: GSE (Gestore Servizi Energetici) fa sapere che sono stati riaperti i termini per restituire i contributi della legge “Tremonti Ambiente” ed evitare così l’esclusione dagli incentivi del III, IV e V Conto Energia.

I termini della precedente “Tremonti” erano scaduti il 31 dicembre 2020 ma dopo numerosi tavoli tecnici di lavoro col Governo e con i vari enti coinvolti, ai quali ACEPER ha partecipato attivamente, finalmente l’Amministrazione Pubblica ha ascoltato le parti in causa permettendo la restituzione dei benefici anche in data tardiva.

Si dice soddisfatta e fiduciosa Veronica Pitea, Presidente di ACEPER: “Consentire ai contribuenti di rinunciare ai benefici della Tremonti Ambiente per poter usufruire delle tariffe incentivanti del III, IV e V Conto Energia può rappresentare un risparmio finanziario significativo, incoraggiando gli investimenti nelle energie rinnovabili e supportando così la transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Finalmente sembra che anche l’Amministrazione Pubblica stia più vicino alle necessità dei produttori e stia incoraggiando la diffusione delle energie green. La collaborazione tra ACEPER e le varie amministrazioni e l’impegno di ACEPER nel portare le problematiche all’attenzione delle amministrazioni, ha portato a un clima di apertura da parte delle istituzioni nei confronti delle nostre richieste”.


Vedi qui l’articolo completo di La Novità Online del 02/04/2024