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Le conseguenze del caro energia sui contributi SSP e RID

Mancano ancora sei mesi a Natale, ma i possessori di impianti fotovoltaici che hanno sottoscritto un contratto di Scambio sul Posto stanno ricevendo una gradita sorpresa: entro il 30 giugno infatti il GSE ha disposto l’erogazione del conguaglio riferito al 2021. Trattandosi di un rimborso proporzionale al costo dell’energia, è aumentato altrettanto vertiginosamente, contribuendo così a bilanciare la maggiore spesa per i consumi energetici.

Il ritorno economico derivato dall’installazione di un impianto fotovoltaico, a parte il risparmio diretto in bolletta, consiste nel ricavo ottenuto dalla cessione alla rete dell’energia prodotta e non assorbita dall’utenza cui l’impianto è associato. Questa remunerazione può avvenire in seguito alla sottoscrizione, in alternativa, di un contratto di:

Scambio sul Posto: servizio attivato dal GSE, consiste in una forma di autoconsumo che sfrutta il sistema elettrico per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta e non immediatamente utilizzata. In questo modo l’energia elettrica immessa in rete in un dato momento viene compensata con quella prelevata in un momento differente. Il contributo viene erogato su base semestrale.

Ritiro Dedicato: sistema semplificato di commercializzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete. Il produttore, invece che ad un operatore sul mercato libero, cede con procedure semplificate l’energia elettrica al GSE, che corrisponde su base mensile per ogni kWh immesso in rete il Prezzo Zonale Orario determinato sul mercato elettrico in base all’ora dell’immissione ed alla zona di mercato in cui si trova l’impianto.

Chi vende la propria energia attraverso il RID ha già avuto modo di constatare i maggiori introiti. Per i titolari di SSP il conguaglio imminente (relativo al secondo semestre 2021) darà la misura dell’aumento del beneficio. In entrambi i casi infatti si vedono gli effetti del passaggio del PUN dagli 8 centesimi/kWh del gennaio 2021 ai 22 centesimi/kWh di dicembre. In pratica il prezzo dell’energia è quasi incrementato del 400% nel corso del 2021.

Per fare alcuni esempi, un impianto fotovoltaico da 95 kWp installato sul capannone di un allevamento suino ha ricevuto dal 2018 al 2021 un contributo di Scambio sul Posto su una media di 41.000 kWh – con una leggera flessione nel 2020 correlata a fattori ambientali; tra il 2018 ed il 2021 c’è un divario di 4200 euro, cioè +50%. Questo perché la valorizzazione dell’energia immessa in rete è passata da 8 centesimi a kWh nel 2018 a 16 centesimi nel 2021. Lo stesso andamento è rilevabile per un impianto da 100 kWp per cui è stato stipulato un contratto di Ritiro Dedicato. Anche in questo caso l’energia è stata venduta nel 2018 a 0,05 centesimi a kWh, valore che nel 2021 è raddoppiato.

Per il 2022 il divario rispetto al passato sarà ancora maggiore, se si pensa che nel primo bimestre si sono sfiorati i 40 centesimi a chilowattora. Ancora una volta risulta evidente che un impianto fotovoltaico contribuisce in molteplici modalità ad alleggerire le spese per l’approvvigionamento energetico.

 


A cura di a cura di Ecotechno – www.ecotechnoimpianti.it

Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 7) – vedi anche tutti i numeri della rivista.