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“Transizione giusta” La scommessa del futuro

Tutela dei consumatori e rischio degli extra costi: ne parla il presidente di Arera Stefano Besseghini

Aumento dei prezzi e mercato delle energie in Italia: una situazione complessa e in evoluzione su cui esercita la propria attività di sorveglianza e controllo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). Su questi temi cruciali abbiamo posto alcune domande al presidente Stefano Besseghini.

Dopo l’intervento governativo per limitare l’impatto dell’aumento dei prezzi di elettricità e gas sulle famiglie quali prospettive ci sono per il futuro?

La dinamica dei prezzi degli ultimi mesi si è dimostrata assolutamente straordinaria. Dopo la profonda discesa che ha caratterizzato il 2020, l’attivarsi della ripresa economica con l’inizio del 2021 ha determinato una brusca accelerazione in tutti i costi delle materie prime, con variazioni che li hanno proiettati decisamente verso i massimi storici.

Per il prezzo del gas naturale non si intravedono segnali immediati di inversione di tendenza negli hub europei e, secondo le previsioni, la crescita dei prezzi dell’energia avrà un’evoluzione abbastanza costante fino al primo trimestre 2022, poi ci dovrebbe essere una ricollocazione in basso. È del tutto evidente che la particolare situazione del mercato dell’energia è direttamente legata ad una evoluzione del mercato internazionale del gas, che ormai da tempo si è orientato verso la flessibilità e la contrattazione spot della commodity, di fatto rendendo le dinamiche di prezzo globali in grado di influenzare più repentinamente anche mercati consolidati come quello europeo per quote rilevanti, se non per la totalità, del fabbisogno energetico.

Lo sviluppo del gas liquefatto (GNL), e l’opportunità che esso offre di “seguire” le migliori condizioni di prezzo, ha aperto alla concorrenza mondiale lato offerta e a nuove possibilità di approvvigionamento ma, allo stesso modo, ha posto in competizione la domanda a livello globale, ad esempio, rendendo ancora più diretta l’influenza dei mercati asiatici.

È importante notare come la principale iniziativa infrastrutturale realizzata in Italia ed entrata in servizio alla fine del 2020, il TAP, abbia dimostrato di essere uno strumento efficace per il contenimento del differenziale di prezzo che storicamente caratterizzava TTF e PSV.

Anche l’entrata in operatività del North Stream 2 avrà delle ripercussioni sulle dinamiche di prezzo che, in generale, gli analisti e i forward scontano appunto a partire dalla seconda metà del prossimo anno.

Come si può sinteticamente valutare lo stato di salute del mercato delle energie in Italia?

Il venire meno degli asset storici e la lentezza nello sviluppo delle rinnovabili e delle infrastrutture necessarie alla loro integrazione sistemica (rete, accumuli e servizi di flessibilità) ci collocano in una posizione di grande vulnerabilità.

Il senso di urgenza si è quindi rafforzato e il tema della transizione ecologica non è più procrastinabile; al contempo però richiede interventi complessi che coinvolgono diversi attori pubblici e privati e tutte le realtà

territoriali, per cui non è sempre facile stimare correttamente i tempi. Il rischio che corriamo è trovarci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli. È questo il tema della “transizione giusta”, a cui anche la Commissione europea dedica specifica attenzione con i nuovi obiettivi dell’European Green Deal. Su questo duplice binario del supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori si è sviluppata e si svilupperà l’azione della Autorità, due binari che sono solo apparentemente separati.

Uno sviluppo efficiente degli strumenti per la transizione ecologica ha un effetto sui costi che i consumatori si troveranno a sostenere e una efficace tutela dei consumatori permetterà di minimizzare le eventuali ricadute negative.

La declinazione di questo principio, nel caso della transizione energetica, si concretizza nella messa a punto di strumenti di mercato che consentano un efficiente sviluppo del sistema energetico, caratterizzato da una prevalente

generazione rinnovabile e distribuita, mentre la tutela dei consumatori si concretizza in un mercato retail efficiente e concorrenziale, assieme agli strumenti per i consumatori vulnerabili. È ben noto che il progressivo sviluppo delle fonti rinnovabili e la loro crescente penetrazione nel settore elettrico richiedano rilevanti investimenti nelle infrastrutture necessarie ad integrare tali fonti nel sistema, con una forte attenzione all’estensione e automazione delle reti e ai sistemi di accumulo.

In cosa consiste l’attività di monitoraggio dell’Arera?

La tutela dei consumatori è un elemento cardine nell’azione di Arera, come indica la sua legge istitutiva. Nonostante le difficoltà dettate dall’emergenza Covid-19, anche nel 2020 sono proseguite le ispezioni in loco con il

supporto del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. Anche nel 2020 quindi l’attività di enforce-ment dell’Arera ha rivestito un ruolo rilevante a garanzia dell’attuazione della regolazione; gran parte dei procedimenti conclusi sono terminati con l’accertamento delle responsabilità e la conseguente irrogazione di sanzioni, per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro, destinati a finanziare progetti in favore dei consumatori.

L’azione di Arera, però, non si limita all’aspetto sanzionatorio ma intercetta la corresponsione di indennizzi con le prescrizioni o con l’istituto degli impegni. Il complesso degli interventi ha determinato un ulteriore vantaggio per il consumatore complessivamente pari a più di 19 milioni di euro. Per quanto riguarda il programma 2021, i controlli avranno un focus sull’unbundling contabile e su un campione di imprese di vendita, con l’obiettivo di un rafforzamento di condizioni effettivamente efficienti e concorrenziali nel settore a fronte della progressiva rimozione del servizio di maggior tutela. Inoltre, sempre con il coinvolgimento della Guardia di Finanza, tra i nuovi controlli documentali ci saranno quelli avviati nell’ambito dell’istruttoria finalizzata al riconoscimento dei costi sostenuti da Sogin fino al 31 dicembre 2020 per il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico (DN-PT). Proseguiranno, inoltre, i controlli sulle agevolazioni a carico del sistema elettrico a favore delle imprese energivore.


Stefano Besseghini è nato a Tirano (SO) nel 1966. Si è laureato in Fisica presso l’Università degli Studi di Milano e presso la stessa università ha conseguito la specializzazione in Scienza e Tecnologia dei Materiali col massimo dei voti e lode. Dall’agosto del 2018 è presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente per il settennato 2018-2025. Nel 2018 è stato nominato vice-president di Medreg – Association of Mediterranean Energy Regulators. Nel 2010 amministratore delegato di RSE – Ricerca Sistema Energetico, incarico confermato nel 2011 per il triennio 2011-2013; nel 2014 è stato nominato presidente e confermato amministratore delegato di RSE – Ricerca Sistema Energetico. Ha contribuito allo sviluppo di un progetto di innovazione territoriale promuovendo lo sviluppo del Polo dell’innovazione della Valtellina (Politec) di cui è stato Amministratore Delegato dal 2007 al 2011. È stato presidente di Politec Banda Larga.

Ha svolto la propria attività di ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). È co-autore di 7 brevetti, di 80 pubblicazioni su riviste internazionali e di numerose presentazioni a congressi nazionali ed internazionali. Ha operato ed opera quale valutatore di progetti di ricerca internazionale, nazionale e regionale.


Tratto dalla rivista Aceper impresa green (volume 4) – vedi anche tutti i numeri della rivista.

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