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Crescono gli investimenti ma due progetti su tre attendono il via libera

Irex Annual Report 2022: la lentezza nelle autorizzazioni e la novità dell’agrivoltaico

Se da un lato gli investimenti delle imprese italiane nelle energie rinnovabili sono cresciuti nel 2021 con cifre assai vicine ai 20 GW richiesti in tre anni, dall’altro una percentuale altissima (oltre il 70%) resta ferma.

Lo illustra l’Irex Annual Report 2022, studio di Althesys, presentato a maggio dall’economista Alessandro Marangoni nell’incontro “Il futuro dell’energia, tra le incertezze di oggi e gli scenari di domani” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Paolo Frankl, Head of the Renewable Energy Division dell’International Energy Agency (IEA) e Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione Tecnica PNRR-PNIEC.

Nel 2021 sono stati previsti investimenti per 13,5 miliardi (+48% rispetto al 2020) per una potenza di quasi 15 GW (+37%), a fronte di oltre 400 operazioni (+72%). Eppure, dei 264 nuovi progetti eolici e fotovoltaici di scala industriale presentati, ben 188 (oltre il 70%) alla fine dell’anno scorso risultavano ancora fermi.

“Se riuscissimo a mettere a terra tutti i progetti si potrebbero raggiungere davvero gli obiettivi di decarbonizzazione e ridurre il gas russo – ha sottolineato Marangoni, che ha guidato il team di ricerca – Stiamo vivendo una congiuntura del settore energia nel quale dovranno convivere le esigenze del quotidiano con gli scenari futuri che l’UE ha delineato: da un lato la necessità di dotarci di forniture energetiche sicure a famiglie e imprese, peraltro già in crisi per la mancanza di materie prime, differenziando gli approvvigionamenti. Al contempo, dobbiamo liberare il potenziale delle rinnovabili che, finalmente, dovranno essere libere di crescere a tutta velocità. L’aumento di capacità rinnovabile registrata è in buona parte ancora sulla carta e, se messa a terra, dimostrerebbe che, con meno freni e ostacoli, si potrebbero realmente raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di supply security”.

Il report evidenzia che, per le aziende delle rinnovabili, il 2021 è stato un anno di forte ripresa: oltre 430 operazioni (+72% rispetto all’anno precedente), ma soprattutto 14,9 GW di potenza (+37%) e 13,5 miliardi di valore (+48%). Il fotovoltaico resta primo tra le tecnologie, con 8,4 GW e oltre 6 miliardi di euro. Cala, invece, l’eolico. Le operazioni di crescita organica sono l’81% del totale per 10,6 GW e 8,2 miliardi. La crescita per linee esterne copre il 28%, con 4,7 miliardi contro i 3,8 del 2020. Anche il mercato mobiliare registra questa corsa: l’Irex Index, l’indice dei titoli delle pure renewable italiane, è salito del 110% in un anno.
Dinamismo e vitalità sono l’avvio della cosiddetta “messa a terra”. E qui cominciano le note stonate perché in Italia solo il 30% dei progetti è già autorizzato: dei 264 nuovi progetti eolici e fotovoltaici utility scale censiti nel 2021, ben 188 (oltre il 70%) risultavano ancora in corso di autorizzazione. Situazione peggiore se si considerano le dimensioni delle iniziative: solo il 18% ha ricevuto il via libera (poco più di 1,4 GW autorizzati contro gli 8,2 GW in attesa). Nel fotovoltaico, a fronte di 60 impianti autorizzati, ce n’è quasi il triplo in attesa: 169 progetti per un valore di oltre 4,3 GW.
Nell’eolico onshore, a fronte di circa 300 MW autorizzati, 1,2 GW sono in stand-by burocratico. In questo panorama, dinamico e critico al tempo stesso, nel 2021 sono state anche annunciate diverse nuove pipeline di progetti in sviluppo, per un totale di 1,5 GW circa tra eolico e fotovoltaico. Una situazione paradossale che, nonostante i rischi derivanti dall’iter autorizzativo, mostra come investire nelle rinnovabili piaccia sempre di più e di come, malgrado gli aumenti dei costi delle materie prime, eolico e fotovoltaico siano sempre più competitivi e profittevoli, anche a causa degli obiettivi europei al 2030, la crisi ucraina e l’impennata dei prezzi elettrici.

Lo sviluppo dell’agrivoltaico, segnala inoltre il rapporto, è la vera novità del 2021. Sebbene il costo medio sia superiore di circa il 16% rispetto agli impianti tradizionali, la redditività rimane positiva e soluzioni innovative consentono sinergie tra attività agricola ed energetica. Così come sottolinea che elementi strategici per lo sviluppo delle rinnovabili sono le infrastrutture di rete e gli accumuli, che consentono di mantenere adeguato e in sicurezza il sistema elettrico. Nel medio-lungo termine un contributo significativo dovrà arrivare dallo storage e da sistemi di demand response: le risorse flessibili saranno cruciali per assicurare l’adeguatezza del sistema a fronte di una sensibile crescita delle fonti rinnovabili non programmabili.

IREX è il think tank italiano di riferimento per l’industria delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Dal 2008 analizza l’evoluzione dell’industria italiana delle rinnovabili nel contesto internazionale, esaminando le strategie aziendali, individuando i trend dei mercati, valutando le strategie-Paese e formulando proposte ai policy maker. L’osservatorio monitora il settore con il proprio Annual Report e realizza l’Indice Irex, che traccia le small-mid cappure renewable quotate in Borsa.

Althesys è una società professionale indipendente specializzata nella consulenza strategica e nello sviluppo di conoscenza. Opera con competenze di eccellenza nei settori chiave di ambiente, energia, infrastrutture e utility, nei quali assiste imprese e istituzioni.


Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 7) – vedi anche tutti i numeri della rivista.