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Il gap tra gli aiuti climatici promessi e la realtà: paesi poveri delusi dai paesi ricchi

Introduzione

La premessa dei paesi più ricchi di destinare 100 miliardi di dollari all’anno in aiuti climatici ai paesi più poveri, sta cadendo nel vuoto. Un rapporto di Oxfam, presentato durante la 58ª sessione dei subsidiary bodies della Bonn Climate Change Conference del 5-15 giugno 2023, mette in luce come le cifre annunciate siano molto inferiori rispetto a quelle reali. La situazione attuale degli aiuti climatici, le sfide che i paesi poveri affrontano e la necessità di un impegno concreto per affrontare la crisi climatica evidenzia il gap tra gli aiuti climatici promessi e la realtà: paesi poveri delusi dai paesi ricchi.

L’impegno mancato

Nonostante le emissioni globali continuino ad aumentare, è emerso che i paesi più ricchi non stanno rispettando l’impegno di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno in aiuti climatici ai paesi più poveri. Secondo il rapporto di Oxfam, i finanziamenti effettivi sono molto inferiori alle cifre annunciate, situazione che crea disuguaglianza nei confronti dei paesi più vulnerabili.

Finanziamenti inferiori alle aspettative

Il rapporto di Oxfam, sottolinea che le cifre dichiarate sono tra i 21 e i 24,5 miliardi di dollari, molto al di sotto dei 100 miliardi promessi. Questo avviene a causa di progetti sovrastimati e di finanziamenti erogati sotto forma di prestiti anziché sovvenzioni. L’uso dei prestiti, aumenta il peso del debito estero in economie già fragili e indebitate, aggravando la situazione dei paesi poveri.

La necessità di sovvenzioni invece di prestiti

Si insiste sulla necessità di aumentare in modo significativo gli aiuti finanziari destinati ai paesi più poveri per affrontare la crisi climatica. Le considerazioni sono che questi aiuti devono essere forniti sotto forma di sovvenzioni, non come prestiti, per evitare un ulteriore indebitamento e consentire una reale capacità di adattamento.

Il peso dei prestiti nel settore dell’adattamento climatico

Attualmente, più della metà dei finanziamenti per l’adattamento climatico, viene erogata sotto forma di prestiti, il che solleva importanti questioni sulla sostenibilità economica dei paesi poveri e costituisce un ostacolo significativo per gli sforzi di adattamento.

Diversi paesi, ad esempio, destinano una percentuale considerevole dei loro aiuti climatici sotto forma di prestiti, contribuendo così a una situazione che può mettere a repentaglio la stabilità finanziaria dei paesi meno sviluppati e minare gli sforzi compiuti per affrontare i cambiamenti climatici in modo efficace.

La sfida dell’indebitamento insostenibile

I paesi più poveri del mondo, sono spinti verso un livello di indebitamento insostenibile nonostante la loro estrema vulnerabilità alla crisi climatica. Mentre i finanziamenti per l’adattamento rimangono insufficienti, questi paesi devono affrontare inondazioni, uragani, incendi e siccità. È fondamentale ridurre l’indebitamento e fornire gli aiuti necessari per affrontare queste sfide.

La necessità di investimenti privati e trasparenza

È importante anche incoraggiare gli investimenti privati nell’adattamento climatico. Tuttavia, è necessario garantire la trasparenza e monitorare l’utilizzo dei finanziamenti privati. Attualmente, mancano dettagli sull’utilizzo di questi finanziamenti e sugli effettivi beneficiari.

L’urgenza di agire

La situazione attuale richiede un’immediata azione da parte dei paesi ricchi per rispettare l’impegno di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno in aiuti climatici ai paesi più poveri al fine di affrontare in modo efficace la crisi climatica e mitigare le disuguaglianze.

È fondamentale che i negoziati sul clima, vengano condotti con un vero spirito di cooperazione e solidarietà, riconoscendo l’urgenza e l’importanza di agire insieme per contrastare i cambiamenti climatici.

Solo attraverso una collaborazione internazionale improntata alla solidarietà, sarà possibile raggiungere risultati significativi e duraturi nella lotta contro la crisi climatica, garantendo una transizione equa ed equilibrata verso un futuro sostenibile per tutti.

Conclusione

Il divario tra gli aiuti climatici promessi e la realtà, sta creando un’enorme disparità tra i paesi ricchi e quelli più poveri. È fondamentale che i paesi più ricchi rispettino i propri impegni e aumentino gli aiuti finanziari, fornendoli sotto forma di sovvenzioni anziché prestiti. Solo attraverso una vera collaborazione e un impegno concreto sarà possibile affrontare la crisi climatica e garantire un futuro sostenibile per tutti.

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